SPES contra SPEM.
“L’uomo non può vivere senza speranza”, così rispose il prof. Remo Bodei, grande filosofo, alla mia richiesta di regalare a Stella Maris qualcosa del suo sapere sul senso della sofferenza e della vita.
Meno male che tale conoscenza, confermata anche dalla filosofia, ci appartiene da oltre sessanta anni. Questo è ciò che ancora oggi rende la Speranza in azione a Stella Maris. Senza di essa non avremmo potuto trovare la saggezza e l’energia necessarie per affrontare, con calma, responsabilità, umanità e professionalità, una situazione così complicata ed apparentemente senza speranza come il Covid – 19, un coronavirus molto pericoloso in quanto visibile solo nelle sue tracce, ma invisibile agli occhi nel suo contagioso movimento.
Avere relazioni con lui non è molto consigliabile, è molto veloce, ma l’intelligenza di noi umani è molto più grande di questo “animaletto” che pur facendo molto male non è invincibile: siamo noi i supereroi, pur con tutti i nostri difetti, tra cui, a volte, quello di lasciare a casa il pensiero.
“ Le distanze ci informano che siamo fragili “ cantano Le Vibrazioni in una bellissima canzone che in questi mesi ho ascoltato molto, perché mi ricordava anche il loro concerto dello scorso agosto con il desiderio di poter rivivere le primavere, le estati, gli autunni e anche gli inverni respirandoli senza maschere, nel bene e nel male, avendo sempre di mira la bellezza della vita e la sua misteriosa unicità.
In questi mesi il morale è sempre stato molto alto, con l’entusiasmo folle di chi è certo di avere dalla propria parte la presenza di un pensiero creativo aperto all’Amore e alla Scienza, che ha sempre sfidato e vinto il male ed il nulla.
Stella Maris, infatti, sa‘ come rapportarsi con la fragilità e, quindi, è stato più facile (per modo di dire), in certi drammatici momenti, assumere da soli importanti, gravi e dolorose decisioni vista l’assenza delle istituzioni regionali e nazionali di riferimento che, in evidente stato confusionale, non hanno risposto alle nostre urgenti necessità.
Realtà come le nostre e come le RS per anziani avrebbero dovute essere “tamponate” sin da subito, ma c’è poco da fare, i tamponi non c’erano e le letture della situazione sanitaria italiana da parte dei virologi di riferimento della politica erano ogni giorno diverse e contraddittorie. Ciò ha ingarbugliato ancora di più la situazione.
Nei primi giorni di pandemia ci siamo addirittura dovuti ingegnare a realizzare le mascherine in ospedale e nei centri di San Miniato e Montalto con la carta da forno, visto che le nostre scorte stavano per esaurirsi e dai canali sanitari non arrivavano. Che casino.
Abbiamo messo anche gli occhiali dello spirito per vederci chiaro, convinti che quella al Coronavirus Covid-19 è stata, e continua ad essere, una battaglia che va combattuta con tutte le nostre risorse del corpo, della mente e dell’anima. Nessuna arma deve essere esclusa.
Tante sono state le preghiere di intercessione – ciascuno secondo la propria fede – i canti e i buoni pensieri innalzati al cielo a favore dei bambini, dei ragazzi, degli adulti e di tutti gli operatori di Stella Maris. Molto significativo e bello il gesto del nostro Vescovo di San Miniato, Mons. Andrea Migliavacca, che dalla Rocca di San Miniato ha benedetto in modo speciale, direi dal cielo, la nostra Casa Verde che in quel momento era stata attaccata dal Covid-19: 15 assistiti ed 8 operatori positivi.
Il virus si è insinuato a Casa Verde senza suonare, nonostante una cintura protettiva posta sin da fine febbraio, con l’ingresso aperto solo agli addetti ai lavori. Chissà come è entrato, probabilmente con qualche dipendente asintomatico? Chissà? Purtroppo, l’impossibilità assoluta di esecuzione preventiva dei tamponi, che ha caratterizzato l’Italia intera, nonostante le continue richieste, aveva lasciato aperto un piccolo spiraglio. Fortunatamente, è andato tutto bene ed i nostri amici positivi hanno superato questo delicato momento senza particolari malesseri, salvo due di loro ricoverati in ospedale, ma con situazione clinica sempre sotto controllo.
L’immediata costituzione di un Reparto Covid nella struttura permetteva di gestire la situazione con le sicurezze previste dai protocolli anticontagio per gli ospiti ancora negativi e per i nostri dipendenti che, con coraggio e professionalità, proprio nel luogo infetto, hanno dato il meglio di sè. Alcuni, con la responsabile dott.ssa Michela Franceschini, sono rimasti per oltre un mese e mezzo a vivere all’interno di Casa Verde H24.
Tutto è iniziato Venerdì 27 marzo ore 21,00. Improvvisamente ad una nostra ragazza esplode la febbre. Ricovero in Ospedale a Empoli. Casa Verde entra in emergenza.
Tampone esito Covid-19 positivo.
Immediata sanificazione dei locali, nuova organizzazione dei posti letto, nuova distribuzione dei turni del personale, gestione del clima interno e condivisione dei dipendenti sul da farsi come cambiarsi e come spogliarsi; contatti con Asl, Sindaco, mascherine chirurgiche ed FFP2 (che non si trovano), camici TNT, guanti, copriscarpa, occhiali, spirito che non si trova, amuchina idem, ipoclorito di sodio ecc… Una telefonata di “ non torno ” ai propri familiari preoccupati a casa. Tutta la notte al lavoro con la determinazione e quella responsabilità amorosa che scaccia la paura del rischio vita ed allontana il panico. Obiettivo primario era quello di salvare i nostri ragazzi e ragazze da questo invisibile nemico.
Nei giorni successivi, sempre in un venerdì di passione, a seguito della positività di vari operatori Casa Verde subisce un nuovo e più grande momento critico: manca il personale. Ricerca difficilissima, dalle nostre liste, purtroppo, riceviamo tanti “ no “ (ognuno ha le sue giustificazioni). Messe in moto le Misericordie per la ricerca di Educatori, OSS e personale per la pulizia disponibili ad entrare nel Reparto Covid, iniziano ad arrivare dalla Misericordia di San Miniato Basso alcuni preziosi nominativi, alcuni accettano, altri no.
Grazie all’aiuto e alla generosità del Vescovo Andrea, di molti religiosi e suorine, del Sindaco Simone Giglioli, delle Associazioni di volontariato e sportive, di vari Club Service, di ditte e privati arrivavano i letti per i dipendenti, i camici e gli indumenti tnt, le mascherine giuste FFp3 e tutto ciò che occorreva per gestire in sicurezza una situazione così complessa.
In questi momenti di grande tensione emotiva e concentrazione in cui tutto il resto diventa insignificante ricevere telefonate di tanti amici di Stella Maris che chiedono “Che cosa posso fare per i tuoi ragazzi? Che cosa ti manca? Quando hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami” è come mettere benzina buona in una Ferrari o in un missile. Quando ciò accade andiamo a mille. Siamo più forti.
Ci siamo sentiti amati e protetti dai nostri amici. Non siamo soli.
La gente vuole bene a Stella Maris, a Casa Verde. Tanta roba!
Venerdi scorso 29 maggio, finalmente una buona notizia: Casa Verde è stata dichiarata Covid free. Tutti salvi, tutti liberi di respirare e di rendere omaggio a quella Madonnina che proveniente da Medjugorie è stata collocata da vari mesi nel prato di Casa Verde.
Anche al nostro Centro di Montalto, blindato da febbraio, tutto era pronto per gestire in sicurezza situazioni di emergenza. Uno specifico Reparto Covid con tanto di personale già individuato per farvi servizio, era stato approntato dalla responsabile dott.ssa Graziella Bertini che ingegnosamente aveva chiesto l’aiuto addirittura dell’esercito che in poche ore piazzava letti e tenda mimetica. Dispositivi di sicurezza individuale presenti grazie agli amici che ci hanno recuperato le mascherine anche dall’estero. Incredibile questa Provvidenza, quando decide di mettersi in moto non la ferma nessuno e ci fa piangere di gioia.
I ragazzi delle nostre RSD e dei nostri IR sono stati molto bravi, nonostante i soli contatti video con i loro familiari. Sembrava quasi che, per un istinto innato, comprendessero il pericolo che si agitava fuori dalla loro abitazione. Le attività si sono svolte normalmente anche con una maggiore dose di creatività che ha portato alla nascita di Radio Casa Verde, a vari video, canti, musica, giochi, sport uniti alla piacevolezza di qualche gelato e grande bombolone alla crema.
I Centri diurni de La Scala e Montalto sono stati chiusi ma i ragazzi sono stati collegati con gli operatori via internet.
Devo riconoscere che le dottoresse Michela e Graziella che gestiscono le nostre due particolari realtà residenziali sanitarie e riabilitative, con le loro squadre di bravissimi operatori hanno dimostrato sul campo, con la forza del cuore, di essere madri e padri, non solo dei loro figli.
Lo stesso vale per i professori, i dottori, gli operatori e i collaboratori tutti del nostro Centro di Calambrone dove esigenze di sicurezza ci hanno obbligato a rimanere aperti solo per i casi gravissimi, quelli per la emergenza psichiatrica, la RM, per i piccoli dell’IRC ed a lavorare in Smart working.
I nostri dottori responsabili dei vari reparti, con le loro squadre di ottimi professionisti, si sono prodigati con passione per continuare nei progetti di ricerca in corso ed inventarne di nuovi e, soprattutto, essere vicini H24 per rispondere ai bisogni e alle domande dei genitori, dei loro bambini e ragazzi utilizzando al massimo la tecnologia al fine di continuare a prestare il loro aiuto con i computer, tablet, cellulari, da remoto tramite internet, facebook, whatsapp, call center, piattaforme, telefono ed ogni mezzo tecnologico ed informatico per essere presenti nel sostegno.
Ho sentito viva in loro la forte preoccupazione per il disagio di questi loro “ figli adottivi ” , ho visto chiaramente che il loro cuore entrava nel problema di quelle famiglie e ne prendeva cura.
Quì hanno contribuito fortemente con passione anche i 24 giovani dottori specializzandi in Neuropsichiatria infantile, sia in presenza che in remoto. Bravi ragazzi, avete fatto un bel Master Covid-19. Auguri anche per il grande progetto in corso sugli effetti del Lockdown sui bambini affetti da disabilità neuropsichiatriche e sulle loro famiglie
C’è poco da fare, il nuovo passa dal nuovo e l’innovazione deve essere sempre di casa a Stella Maris. Le idee nuove, infatti, rendono l’esperienza più efficiente ed efficace.
Sono molto orgoglioso di tutti i dipendenti e collaboratori di Stella Maris, compresi quelli che costretti a stare a casa per lavoro o, purtroppo, in cassa integrazione, hanno sempre scalpitato per rientrare sapendo che le famiglie hanno bisogno di loro come presenza fisica. Durante questi mesi sono stati comunque vicini a chi era in prima linea anche con il loro affetto.
Non ci sono parole per definire tutte le emozioni, le gioie, il dolore, le ansie, le preoccupazioni, il senso di appartenenza ad un progetto che dal 1958 ha mosso il bene e le speranze anche in questi mesi perché l’Amore è come il mare, non può essere travasato con una conchiglia dentro una buchetta realizzata sulla spiaggia. L’Amore va vissuto e testimoniato. Sant’Agostino docet .
La Stella Maris grazie al suo capitale umano ha dato e sta dando una bella prova e testimonianza di sè.
Con il Cda ringrazio di cuore per tutti, per lo straordinario impegno profuso, il dott. Roberto Cutajar, nostro Direttore generale, il Prof. Giovanni Cioni, nostro Direttore scientifico ed il dott. Giuseppe De Vito, nostro Direttore sanitario.
Un pensiero speciale però per gli impiegati amministrativi ed il gruppo della comunicazione rappresentati da quella incredibile livornese che si chiama Maria Grazia Ferri, ossia la mia segretaria e memoria storica della Stella Maris. Senza il loro impegno e il loro supporto l’attività dei medici, dei ricercatori e degli operatori sarebbe impossibile. Bravi.
Per tutto questo, se amare è andare oltre il dovere, Stella Maris AMA, non solo in Scienza, ma in AMORE.
Per il futuro prossimo.
Da lunedì 1 giugno abbiamo riaperto in parte l’ospedale e gli ambulatori di Calambrone al fine di meglio rodare con prudenza le nuove misure di sicurezza anticontagio. Contiamo di aprire tutto il prima possibile altrimenti questa situazione diventerebbe un grandissimo problema per le famiglie che da tutta Italia stremate richiedono con forza l’apertura, ma anche sotto tanti altri aspetti riguardanti il nostro personale e i profili economici della Fondazione Stella Maris che ha in corso grandi progetti scientifici, lavori e progetti edilizi.
Infatti, stiamo riprendendo i lavori edili a Casa Verde per il nuovo Centro diurno, a Marina di Pisa per la nuova residenza dei ragazzi di Montalto ed i lavori di antisismica a Calambrone. Siamo in attesa del permesso a costruire per il Nuovo Ospedale dei bambini.
Per continuare a fare tutto questo abbiamo bisogno che le Istituzioni statali, regionali, provinciali e comunali credano in noi e nei nostri innovativi progetti che saranno un vanto per la ripresa dell’Italia e della Toscana. Chiediamo loro fiducia ed anche risorse economiche per far fronte alle importanti spese straordinarie (mascherine vestiti tnt, sanificazioni eccc..) che sono state generate da questa pandemia e non sono sostenibili a lungo andare dai bilanci. Al riguardo, in questi mesi, per questo nostro grido di allarme, ho sentito molto la vicinanza anche del sig. Prefetto di Pisa, dott. Giuseppe Castaldo e del Sindaco di Fauglia Alberto Lenzi che ringrazio di cuore. I primi contatti con la Regione in questa fase 2 sono positivi per cui ringrazio il nostro Governatore Enrico Rossi e l’Assessore Stefania Saccardi. Mi auguro che anche l’Asl Toscana svolga al meglio il suo compito di controllo ed anche quello di stimolo e vicinanza costruttiva al progetto salute che ci unisce anche come persone in missione per conto del Prossimo.
Per questo pensiero ritengo che oggi ci sia il bisogno di essere ispirati dalle forze spirituali che muovono il mondo, dalla nostra “natura divina”, da alti ideali etici e morali se vogliamo davvero avere delle vision che ci aiutino ad uscire con sapienza da questa drammatica situazione in cui il Covid19, in appena qualche mese, ci ha ingabbiati.
Se vogliamo cambiare qualcosa in questo mondo impazzito questa è l’occasione giusta per essere straordinari con azioni e sensazioni straordinarie, altrimenti non ce la faremo a riprenderci, o lo faremo molto, ma molto lentamente.
C’è bisogno che la politica e l’economia abbiano un senso per l’uomo e per la sua dignità.
Ce la faremo solo se saremo straordinari.
Essere straordinari oggi vuol dire essere persone animate dal “buon senso” .
Forza, andiamo avanti.
Giuliano Maffei