Nota stampa dei Centri di riabilitazione disabili gravi e gravissimi attivi nell’area territoriale della USL Toscana Centro
I Centri di riabilitazione attivi nell’area territoriale della USL Toscana Centro sono a denunciare nuovamente l’inadempienza e l’indifferenza della USL nell’erogazione dei fondi di sostegno per la chiusura del periodo di lockdown da marzo a giugno.
A quasi un anno dalla prima drammatica ondata pandemica la USL non ha ancora inteso ottemperare a precise disposizioni governative e regionali, determinando un ulteriore aggravamento della situazione economica dei Centri, dopo l’ultima denuncia pubblica. A ciò si aggiunge anche il mancato rinnovo degli Accordi relativi alle prestazioni riabilitative per i nostri disabili gravi e gravissimi, con la susseguente incertezza per il futuro più prossimo.
Come è noto, i Centri di riabilitazione erogano prestazioni riabilitative in favore di disabili neuropsichici intellettivi e relazionali svolgendo quotidianamente un’opera difficile ed impegnativa, non solo dando risposte fondamentali alle loro necessità di cura e presa in carico, ma anche alleviando il carico di tantissime famiglie. Durante il periodo di lockdown i Centri, nonostante la chiusura disposta dal Governo e dalla Regione con due provvedimenti concorrenti hanno continuato a prestare la loro opera di sostegno, per quanto hanno potuto, andando al domicilio delle famiglie o laddove possibile effettuando trattamenti a distanza.
La mancata erogazione dei sostegni già previsti dai provvedimenti statali e regionali riguarda il periodo di chiusura totale, come detto, ma ora la situazione si è ancora di più aggravata perché anche dopo la riapertura di giugno scorso, a causa soprattutto della seconda ondata, si è avuto un calo considerevole nella frequenza dei disabili con un’ulteriore grave difficoltà economica. La USL è completamente disinteressata a ciò e continua a negare l’erogazione di tutti i fondi di sostegno mettendo avanti cavilli burocratici del tutto inconsistenti ed illegittimi sul piano amministrativo continuando ad escludere alcune spese indubbiamente incomprimibili e di mantenimento in vita, quali il costo del personale e gli affitti, che però sono state e sono il costo maggiore sostenuto dai Centri.
E’ evidente che la USL così determinandosi vuole cogliere l’occasione per risparmiare risorse per i propri bilanci. I Centri chiedono a viva voce un intervento chiaro e risolutivo del Presidente Regione Toscana Eugenio Giani presso il Direttore generale della USL per porre fine all’inadempienza ed alla sua inottemperanza ai provvedimenti regionali, affinché i Centri possano ottenere i dovuti sostegni economici per i tantissimi danni patiti sia per la chiusura nel periodo della prima ondata epidemica, ma anche per i medesimi danni subiti dopo la riapertura. I Centri non si fermeranno se la USL persisterà nel suo atteggiamento di chiusura, nella profonda convinta ed antica consapevolezza che la cura ed il sostegno ai disabili più gravi e deboli e spesso meno tutelati costituiscono il segno del livello di civiltà di una comunità sociale.
AIABA – ANFFAS – CTE – MISERICORDIA – PAMAPI – STELLA MARIS – CRO
La nota stampa è firmata dai responsabili di AIABA (Associazione Italiana per l’Assistenza ai Bambini Autistici) e ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), nonché da CTE (Centro Terapie Educative) di Rignano sull’Arno (Firenze), Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze, PAMAPI (Centro Abilitativo per Disturbi di Spettro Autistico), Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) per la sede di San Miniato e CRO Firenze (Ambulatorio Specialistico di Diagnosi e Riabilitazione).