Progetto "Casa Verde" di San Miniato

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Email:
dircave@fsm.unipi.it

Indirizzo:
Via Aldo Moro 18, San Miniato, Pisa

Tempo di realizzazione
2007- 2017

Investimento economico
3.925.787 euro

Metri quadri
2530 mq disposti su due piani
1060 mq area coperta
3800 mq area del sito

 

Capienza

L’edificio ha una capienza tale da accogliere a piano terra alcuni spazi per attività di terapia, la palestra, il refettorio e relativi servizi.
Il piano primo accoglie le camere/laboratorio divise per tre diversi tipi di disabilità, per un massimo di 29 posti letto, le sale tv e vari servizi, tra cui l’infermeria e la medicheria.

Descrizione del progetto

Appare come una struttura simbiotica nel suo legame con il bosco di lecci che lo attornia e il suggestivo centro storico medievale di San Miniato a cui è addossato. Un complesso la cui facciata muta gradualmente il colore nelle tonalità delle foglie nelle varie stagioni grazie ai pannelli microforati di cui è rivestita. Ma è anche una struttura che si lega fortemente alle ragazze con disabilità che i ospita e cura: è un complesso pensato per offrire benessere psichico. Parliamo di Casa Verde, il centro di riabilitazione, di assistenza sanitaria e socio–sanitaria di San Miniato dell’IRCCS Fondazione Stella Maris.

Con un importante investimento, è stato completamente recuperato e rinnovato il complesso che un tempo era adibito a Orfanotrofio “Madonnina del Grappa”. Un progetto che ha coinciso con il  rilancio complessivo  dell’attività: sono stati attivati percorsi riabilitativi specifici con nuovi laboratori, oltre a una stretta integrazione con le scuole, con il mondo sportivo e il volontariato.  La rinnovata Casa Verde ha elevati livelli di accoglienza e comfort, aprendosi al Parco di cui è circondata. Il piano terra ospita le attività diurne, con aree per le attività fisioterapiche, per i laboratori di pittura e le attività complementari, oltre al refettorio e le cucine. Un ambiente di totale trasparenza, molto rilassante, dove la luce naturale agisce per il benessere delle ragazze e degli operatori. Il primo piano accoglie laboratori tecnici, la medicheria, ma soprattutto gli spazi notturni.  Ogni camera è ampia e in base alle patologie di chi ospita ha il bagno interno o esterno. Le finestre molto grandi sono di fatto dei quadri parlanti, che incorniciano porzioni di natura e scorci molto suggestivi della città medioevale e del bosco circostante.

Gli spazi interni nella loto semplicità hanno voluto ricreare la sensazione e l’idea di un clima ovattato (in considerazione delle patologie neuropsichiatriche di chi vi vive) il colore base utilizzato è un grigio chiaro molto avvolgente (RAL 7047) che dialoga con linee colorate che formano e sottolineano le tre diverse zone dove le ragazze sono divise in base al grado della loro patologia: il verde, il blu e l’arancio dettaglio cromatico che ritroviamo in tutti gli arredi e le icone, un po’ ancestrali, che individuano le varie funzioni.

 

Aspetti tecnici:

estrema leggerezza degli ampliamenti al fabbricato esistente: struttura in acciaio tamponamenti con sistema Knauf Acquapanel oltre la creazione di un vano interrato. Lo scopo era quello di non incrementare i carichi in sommità al crinale esistente per salvaguardare la stabilità del versante;

la facciata in doppia lastra di alluminio microforato migliora le prestazione estive dell’edificio raffrescando i lati più esposti ai raggi solari;

le centrali e le sottocentrali sono stati integrate nel paesaggio sfruttando la posizione di crinale del sito interrando parzialmente i manufatti e ripristinando la continuità del paesaggio in copertura;

il parcheggio antistante è stato creato abbassando il piano di campagna  creando sul lato del pendio un fronte di terre armate a sostegno.

 

Il progetto ha ottenuto:

  • Menzione d’onore al premio internazionale The Plan Award 2017,
  • Premio speciale design for all premio internazionale Dedalo Minosse 2017