La visione
Il modo in cui la Fondazione Stella Maris si rapporta alla propria missione è coerente espressione da un lato delle radici cristiane dell’Istituzione, così come esse si concretizzarono nell’opera del suo fondatore spirituale, Monsignor Aladino Cheti, dall’altro dell’approccio alla patologia neuropsichiatrica nell’età infantile che informa l’impostazione data sin dalle origini da quello che a buon diritto può considerarsi il suo fondatore scientifico, il prof. Pietro Pfanner.
L’approccio seguito dai professionisti che operano all’interno della Fondazione Stella Maris si caratterizza e si qualifica per due tratti distintivi:
– l’atteggiamento del prendersi cura piuttosto che curare, con lo spirito di carità che della Fondazione è sostanza;
– l’approccio olistico che il prof. Pfanner aveva interiorizzato nella sua esperienza francese, che negli anni 50 era stato un laboratorio di sperimentazione di un nuovo modo di rapportarsi alla malattia psichiatrica, dando particolare rilievo alla dimensione relazionale dell’individuo e considerandone i comportamenti non solo espressione di effetti organicistici ma di reciproca interazione con il contesto familiare, scolastico e sociale.
Il bambino affetto da disturbi nervosi o mentali viene qui accolto con amore non solo dallo specialista in neuropsichiatria infantile, che comunque mantiene un ruolo di coordinamento del percorso diagnostico terapeutico che si instaura dalla presa in carico del bambino, ma da un’ équipe integrata di specialisti, portatori ciascuno di strumenti specifici di valutazione, di diagnosi e terapia, dallo psicologo all’educatore, dal riabilitatore al logopedista che insieme si rapportano al bambino e ai suoi genitori e, anche attraverso la figura dell’assistente sociale, alla famiglia e alla scuola. Coerentemente con il suo status di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, la Fondazione Stella Maris persegue un approccio multidisciplinare integrato di altissimo profilo scientifico che consenta di disegnare un itinerario terapeutico coerente con le caratteristiche che la patologia presenta nel singolo individuo e con le opportunità di intervento che lo stesso può trovare nel contesto di riferimento, familiare e sociale.
Questo approccio sottende alcune scelte strategiche, nelle quali si concretizza la visione della Fondazione stessa:
– la multidisciplinarietà dell’approccio alla persona malata, che vede integrarsi competenze di alto profilo nei settori della neurologia, neuropsichiatria, psicodinamica, psicologia, neuroriabilitazione, genetica molecolare, diagnostica per immagini, mettendo così a disposizione di ogni paziente un pool di professionisti che garantiscono una visione multidimensionale del caso;
– l’integrazione della ricerca con l’assistenza, per assicurare il trasferimento di conoscenze avanzate nella pratica clinica. La presenza dell’Università è a questo riguardo culturalmente molto importante. Il fatto che presso la Fondazione abbia sede la scuola di specializzazione in neuropsichiatria infantile garantisce una presenza qualificata ed un vivaio dal quale attingere risorse con elevata professionalità;
– l‘attenzione all’individuo e non al malato. In questo approccio le conoscenze e le competenze di cui la Fondazione dispone si esprimono in modo coerente con la matrice religiosa dell’istituzione. Questo viene percepito in modo chiaro dalle famiglie, che vivono in una condizione di estrema fragilità l’esperienza della disabilità del proprio figlio.
L’approccio è sempre un approccio alla persona prima che alla patologia di cui essa è portatrice, persona vista nella sua interezza, tenendo conto del sistema di relazioni del soggetto con disturbi.